giovedì 29 settembre 2011

La carneficina di Polanski


“Carnage”: un cast stellare per un dramma da camera quasi teatrale.
L’ultimo film di Roman Polanski, "Carnage", presentato all’ultima mostra cinematografica del cinema di Venezia, è girato in un appartamento. Oltre la prima e l’ultima inquadratura, non si va oltre le quattro mura di una casa nel cuore di Manhattan.
I quattro protagonisti rimangono così in cattività, come sul palco di un teatro – non a caso il soggetto è stato ripreso dalla pièce teatrale di Yasmin Reza, “Il dio della carneficina” –  a scarnificarsi l’anima.

lunedì 26 settembre 2011

Il Concerto Multimediale della "Delay" - A Fondi sabato 1 ottobre. Le novità del sito e della registrazione dal vivo


Sabato 1 ottobre tornano le serate targate “Delay”. L’associazione culturale fondana, dopo il cambio di presidenza, rilancia le sue attività con una serata che si svolgerà a Fondi, presso il chiostro di S. Domenico, a partire dalle 21.
Proprio lo stesso luogo che l’associazione, con le serate degli ultimi anni, ha contribuito a far riscoprire nella sua bellezza alla cittadinanza, sarà teatro del primo atto del nuovo corso della “Delay”.

Napoli vista dall'inferno - il nuovo libro di Peppe lanzetta


Tutto è cominciato perché, quando è uscito Gomorra, Roberto Saviano mi ha mandato una copia del suo libro con una dedica un po’ impegnativa: “a Peppe Lanzetta che per primo ha messo viso e mani all’inferno”. Ma come si fa a parlare dell’inferno quando poi ci vivi dentro, lo mastichi, lo digerisci, lo inghiotti, lo respiri?
Anche così può nascere un libro, da una dedica importante e con un’assunzione di responsabilità. Quella che d’altronde Peppe Lanzetta si è sempre preso. Sì, perché l’artista napoletano (è anche cabarettista, attore e musicista) ha sempre scritto di Napoli e per Napoli, quella nascosta dai turisti, traffichina e pezzente, disumana nella sua eccessiva umanità, nella sua anarchia, nella sua capacità di accogliere tutti senza discriminazioni e senza visto d’ingresso.

martedì 6 settembre 2011

Uno "Strega" troppo di provincia


l libro di Edoardo Nesi, vincitore del “Premio Strega” 2011, è a tratti toccante, ma non riesce a parlare con la voce di un Paese intero.
Il titolo è perfetto: “Storia della mia gente”. Anche il sottotitolo suona bene: “La rabbia e l’Amore della mia vita da industriale di provincia”. A giudicare da questi primi elementi, il libro che ha vinto il premio letterario più famoso d’Italia, quest’anno, sembra levarsi a gran voce per parlare del nostro Paese tutto. Caratteristica adatta ad intascare il premio e porsi come scritto importante per capire l’Italia, soprattutto in anni come questi, in cui chi governa tenta di far capire il meno possibile a chi è governato.