martedì 16 agosto 2011

Video-intervista ai 24 Grana - Il gruppo napoletano vola in USA per il nuovo album


Francesco di Bella, voce e chitarra dei 24 Grana, ha solo dieci anni più di me, ma è stato uno dei personaggi principali che ha accompagnato la mia adolescenza. Intervistarlo voleva dire non solo rendere un servizio il più completo e accurato possibile ai lettori, ma anche fare un tuffo nel passato. La componente passionale, insomma, non poteva essere ignorata.
Mi avvicino per salutarlo: lui è magro, piccolo. Mi accoglie con calore, è contento di fare due chiacchiere con me, mi ringrazia per essere venuto, per il fatto che io seguo il gruppo da tempo. Scambiamo anche qualche battuta in napoletano mentre cerchiamo, con pazienza, il posto giusto per le riprese. Mi sembrava di rincontrare un vecchio amico dopo tanto tempo.


L’incontro con una specie di mito me lo immaginavo diverso, avvolto da chissà quale aura mistica, distorto dal timore reverenziale. Invece siamo io e Francesco che parliamo con un livello di umanità e naturalezza sorprendenti, almeno per me. Lui mi sembra proprio quello che fa trasparire di sé. È attento – mi guarda negli occhi ogni volta che parlo – e riflessivo quanto basta, non si risparmia nelle risposte; però è timido, quasi imbarazzato dalla telecamera, a tratti si stringe le braccia attorno al corpo. Se fossi una donna ne parlerei come di un uomo profondamente dolce. Però preferisco parlarne come di una persona profondamente umana.

Quasi non mi accorgo del passaggio tra chiacchierata informale e intervista registrata, anche perché la prima domanda è guidata ancora dalle emozioni, e riguarda le sensazioni di un gruppo all’appuntamento dell’ultimo concerto estivo (Fondi, LT, 26.07.2010), prima di partire per la registrazione di un nuovo album. Ho sempre pensato che fosse la passione, l’intima emotività ciò che i 24 Grana esprimessero con maggiore forza nelle loro canzoni: per questo ho deciso di cominciare da lì. Poi ci spostiamo verso la grande notizia, ovvero il fatto che il nuovo disco sarà registrato a Chicago con Steve Albini: è il giorno prima della partenza, e Francesco ci regala qualche aneddoto e qualche anticipazione, lasciando trasparire una salutare tensione.
Infine parliamo della musicalità dei testi dei 24 Grana, molti dei quali cantati in napoletano: Francesco parla dell’universalità dei messaggi musicali facendo un paragone con i Sigur Ròs…

E poi arriva il concerto, aperto proprio da una registrazione dei Sigur Ròs. Francesco e i suoi amici (mi ha spiegato, in precedenza, che i 24 Grana sono insieme prima di tutto perché legati da una profonda amicizia) sono carichi e sorridenti e preanunciano un “concerto movimentato”. Infatti è quello che accade: la scaletta varia molto, pescando nella prima parte soprattutto dagli ultimi tre album. La seconda parte scatena il pubblico con incursioni in un passato del gruppo più lontano, in un finale in cui tornano protagonisti Loop e Metaversus, album datati rispettivamente 1997 e 1999.
E ora, mentre mettiamo on-line quest’articolo, i 24 Grana staranno lavorando con Steve Albini negli studi dove sono passati, tra gli altri, Nirvana, Stooges, Sonic Youth, PJ Harvey, Wire, Mogwai.
Con Francesco di Bella ci siamo salutati promettendo di mantenerci in contatto, anche in vista dell’album che uscirà o per altre anticipazioni. L’ho salutato abbracciandolo, più o meno come si fa con un amico che parte.

(Riprese e montaggio: Gianluca Rosato)

(Pubblicato il 4/08/2010 su Axxonn.it)

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