venerdì 26 agosto 2011

Il ritorno del Commodore 64


Il rilancio di un marchio, non solo per i nostalgici degli anni Ottanta.
Vi ricordate il Commodore 64, uno dei primi esempi di Personal Computer con una diffusione di massa? Il nome potrà suonare strano solo per i nativi digitali, coloro che sono nati nel pieno della rivoluzione tecnologica degli ultimi anni e che non sanno cosa sia un mondo senza internet.
Ma nel pianeta Terra prima del “world wide web”, avere un C64 in casa era un must: eravamo negli anni Ottanta e questo straordinario aggeggio elettronico girava con soli 64 Kbyte di RAM (oggi alcuni PC girano con 8 Giga byte di RAM!).

Sempre i nativi digitali potrebbero chiedersi: “Cos’è tornato a fare questo coso?”. Ebbene l’azienda Commodore USA, sfruttando la memorabile leggenda dell’oggetto in questione, ha deciso di rilanciare il marchio del Commodore 64, adattando ovviamente la potenza del PC agli standard attuali.
Ed eccoci così di fronte a un computer che nella linea ricorda in tutto e per tutto il vecchio Commodore, ma vive sotto le mentite spoglie di un PC con componentistica Intel. Il “nuovo” C64 monta di base un processore Intel Atom dual-core D525 a 1,8 GHz di clock, chipset grafico NVIDIA Ion 2,2 Gigabyte di RAM DDR3 – espandibile a 4 GB – e un lettore di supporti ottici a scelta tra DVD e Blu-ray. E, cosa più importante, integra un moderno sistema di wi-fi per accedere con facilità alla rete.
Superati anche i vecchi floppy-disk, il C64 riceve dati da supporti esterni grazie alle porte USB e alla connessione HDMI, la quale giustifica la vocazione di questo prodotto all’intrattenimento multimediale domestico a buon mercato. Il sistema operativo incluso è una versione di Linux originale chiamata Commodore OS 1.0, anche se la casa produttrice sottolinea che chi vuole potrà tranquillamente installarci sopra Windows 7.
Farà sicuramente felici i nostalgici di questo feticcio la possibilità di far girare questo C64 in modalità “emulatore”: ecco che ci si ritrova proiettati indietro di 30 anni, a far girare giochi classici tutti da riscoprire, come Ghost & Goblins o Kick Off.
Tutto ciò rientra in un progetto di rinnovo a più ampio respiro portato avanti dalla Commodore USA la quale, dopo il C64, vuole rilanciare (in veste moderna, s’intende) altre due consolle storiche come Amiga e Vic-20.
Un’operazione commerciale di questo tipo fa sicuramente discutere, eppure la scelta portata avanti dall’azienda americana pare intelligente: riportare in vita un classico del passato, mantenendo intatto il design; ma adattando caratteristiche, potenza e velocità del mezzo allo standard dei tempi attuali, per non produrre un oggetto fuori mercato (oltre che fuori dal tempo).
Il mercato del vintage, in tutti i settori, tira sempre di più. È tempo anche per la tecnologia “personal”, un settore relativamente giovane, pescare dal suo recente passato: è un modo come un altro per sentirsi maturi.

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