venerdì 26 agosto 2011

Ava Kant: Highwave star


Quinto appuntamento con le migliori band emergenti italiane: oggi gli Ava Kant.
Play it again, Tony sta sfumando: la sua coda è un assolo sgangherato di chitarra, carico di fuzz, su una struttura jazzata. La puntina del giradischi produce quel sublime sibilo vinilico che sa di polvere, è la fine di questo disco. Nel frattempo apro l’armadio, metto la camicia più fresca che ho, prendo con me il cd e lo porto in macchina. Destinazione: mare. Colonna sonora della giornata: “Highwave Star”, primo album degli Ava Kant.
Gli Ava Kant sono una di quelle band che ci hanno pensato bene prima di produrre un disco: sono passati per collaborazioni, garage per le prove scassati e tanti, tanti live. Hanno fatto un tour in giro per l’Italia, ma l’Italia del sud, dove la cultura della musica dal vivo come modello di intrattenimento è ancora tutta da inventare.
Poi li hanno chiamati a Londra, dove hanno suonato tutte le sere per una settimana. Hanno aperto un concerto di Max Gazzè. E sono appena tornati dal “Surfer’s Joe Festival”, il più importante festival di musica surf al mondo, tenutosi a Livorno, dove sono stati chiamati per la loro prima partecipazione. Insomma, una garage-surf band che ha fatto del contatto col pubblico il suo migliore spot, e ora sta cominciando a raccogliere i frutti.
Highwave Star, dicevamo, è un disco di musica surf, anche se non mancano piacevoli virate verso altri generi (sentite il jazz della già citata Play it again, Tony, il taglio poliziottesco diBuste gialle o quello pulp di Bucatini). È un disco breve (dura 22 minuti circa) ma intenso e maturo. E loro, gli Ava Kant, sanno come coinvolgere il pubblico, specie quando suonano dal vivo.
Francesco Lombardi, chitarrista della band originaria di Fondi, ci spiega meglio cosa vuol dire suonare musica surf: “Una caratteristica piuttosto diffusa (ed evidente) è l’assenza di un/una cantante; ovviamente ci sono eccezioni per alcuni gruppi o per singoli brani in cui le chitarre lasciano spazio alla linea melodica di una voce. Chi non conosce il genere, al solo sentir pronunciare la parola “surf” in ambito musicale, pensa ai Beach Boys e ai loro vocalizzi. Comunque è il sound uno dei jolly che ci si può giocare in questo contesto: abbondando con il riverbero sarà abbastanza facile dare l’idea agli appassionati e ai neofiti del genere di trovarsi davanti ad un gruppo che suona surf-music”.
Oltre le parole, il miglior modo per apprezzare la loro musica è ascoltarla. Gli Ava Kant hanno deciso di produrre “Highwave Star” in vinile, affiancandolo con il più popolare cd. Il risultato è un prodotto di grande qualità musicale e anche un piacere per gli occhi: questa che vedete nell’articolo è la copertina del disco (realizzata da Rocco Lombardi) che da sola vale il prezzo dell’articolo. “Questa è stata una scelta apparentemente estrosa in principio, una voglia di utilizzare un supporto vintage. Poi abbiamo scoperto che effettivamente restituisce la materialità e la bellezza degli oggetti che non hanno i supporti digital”, spiega Francesco.
Vi consiglio di procurarvi il materiale e sentire l’effetto che dà l’ascolto vinilico della tiratissima Davie the fuzzed o della psichedelica Lady Seagull.
Non posso non chiedere a Francesco un ultimo commento sullo spirito con cui hanno partecipato al “Surfer’s Joe”, dato che essere su un palco del genere è l’ambizione di ogni musicista surf: “All’interno della location c’è un bar fornito, quindi lo spirito è stato quello giusto! Ovviamente prima di tutto complimenti al fondatore Lorenzo Valdambrini , mente, braccio e anche plettro del Festival! Siamo arrivati a Livorno eccitatissimi, abbiamo trovato un bell’ambiente dove confrontarci con altre realtà e abbiamo suonato senza eccessive preoccupazioni nonostante fosse per noi una tappa fondamentale. Abbiamo addirittura scoperto che gli Ava Kant sono trai i pochi temerari a solcare i Mari del Sud…Italia!”.
Ascoltando Highwave Star vi verrà voglia di acquistare una tavola da surf, di andare al mare, o anche solo di andare in giro con gli amici a bere. Ad ogni modo gli Ava Kant hanno trovato la formula giusta per farvi divertire con una musica di qualità, visto che amano e si divertono per quello che fanno. E questa è una caratteristica esclusiva delle band con un grande talento.

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