venerdì 26 agosto 2011

"Anche Beethoven è pop"


Terzo appuntamento con le migliori band emergenti italiane: è la volta dei Popmatica.
Apri il loro profilo myspace e leggi: “La Pop Art è un modo di amare le cose” (cit. Andy Warhol). Loro si chiamano Popmatica. E anche il titolo del loro album pare una precisa dichiarazione di intenti: Anche Beethoven è pop.
Vi sto per raccontare di un album molto pop? Sì, se per pop si intende musica intelligente che non abbia paura di arrivare a più persone possibili; assolutamente no se pensate che questo sia un lavoro costruito ad arte per entrare in rotazione radiofonica. I Popmatica da Roma, con questo primo lavoro, partono con onestà e sono già piuttosto consapevoli del percorso che vorranno intraprendere.

“Perchè Pop, se inteso come musica popular, non può essere un genere preciso” – mi spiega Giuliano Aloisi, voce e chitarra della band. “Anche Smoke on the water può essere considerata pop, così come la quinta sinfonia di Beethoven, appunto. Chi non conosce i famosi quattro rintocchi del “destino che bussa alla porta”?  La nostra è la voglia di NON essere contestualizzati in un preciso universo musicale, puntando ad arrivare a tutti”.
Quindi pop più come attitudine verso l’apertura al pubblico, che inteso come genere musicale. Anche perché è vero che le canzoni di questa band suonano orecchiabili – occhio al singolo La fabbrica – ma è pur vero che il timpano avvezzo alla musica sa sentirci dietro un lavoro puntiglioso, con un background di tutto rispetto. Giuliano mi conferma che sono molto attenti ai panorama musicala attuale, ma il loro pane quotidiano è la musica a cavallo fra gli Anni 70 e 80: Smiths, Police, Joy DivisionCure, fino ad arrivare ai Beatles (chi è stato più pop di loro?).
Questa matrice di pop che si fa spesso oscuro la ritrovo in pezzi come la disillusa L’estate per noi, la chitarrosa Se Dio fossi io e Assuefazione, un pezzo di oltre 6 minuti (anche questo è pop) che racconta dell’impotenza di fronte alle abitudini. Tra i pezzi più emozionanti c’èTroppo logico, dove risalta la collaborazione con la talentuosa musicista Diana Tejera, che in quest’occasione canta e suona il violino.
Giuliano mi racconta come gli è venuta l’idea di coinvolgerla: “Stimiamo molto Diana come musicista e come persona, ed è nostra amica. L’input per questa collaborazione lo ha lanciato Alessandro Sgreccia (Velvet): “Su questo brano ci starebbe bene un tocco femminile…una bella voce, ma non di quelle convenzionali. L’idea era per noi stimolante e il pensiero è andato automaticamente a Diana. Il brano le è piaciuto molto ed ha subito accettato la proposta”.
I Popmatica sono prodotti dai Velvet. E per concludere la nostra chiacchierata cerco di capire quanto questa collaborazione permetta loro di esprimersi liberamente. Giuliano mi parla di una collaborazione fondamentale: “Ci siamo trovati quasi sempre d’accordo sulle scelte, dato che più o meno abbiamo le stesse vedute, lo stesso background. Inoltre hanno dato un valore aggiunto al nostro lavoro: in molte occasioni da parte loro è arrivato quell’ input (un’idea, una soluzione, ecc) che quando pensavamo di aver dato 10 realtà capivamo di aver dato solo 7”.
Finalmente in Italia una band che non ha paura di essere pop e di farsi ascoltare da tutti.

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